Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

21 gennaio 1797

Il Teatro Civico Marsigli

Il 21 gennaio cominciano gli spettacoli del Teatro Civico, “dipinto di nuovo e abbellito” dal proprietario, il marchese Angelo Marsigli Rossi.

Costruito nel 1710 in un'area compresa tra Strada Maggiore e via Begatto, quasi in faccia a palazzo Hercolani, è stato nel corso del secolo il tempio delle opere serie e buffe, non sempre però eseguite “con molto decoro“.

Sotto la protezione del conte Carlo Caprara, che ne assume la presidenza, ospita ora la Società Patriottica (o dei Patrioti) di attori dilettanti, che recitano senza compenso a scopo benefico.

Molti di essi sono convinti che "le scene diverranno la scuola della morale e della virtù. Il popolo succhierà avidamente il puro latte dell'amore di libertà e di patria. L'ombra del vizio, il ridicolo del pregiudizio, il furore del fanatismo verranno esposti o dipinti coi più neri colori".

Secondo i detrattori, la Compagnia Civica mette in scena “con sommo fanatismo” le rappresentazioni, che meglio possono “entusiasmare alla licenza, all'insubordinazione, al disprezzo dei gradi e dell'autorità”.

La sala ha tre ordini di palchi con loggione. Le scene vengono dipinte gratuitamente dai pittori Antonio Basoli (1774-1843) e Pelagio Palagi (1775-1860), che sono tra i promotori dell'iniziativa.

Maria Brizzi Giorgi e Luigi Zamboni si prestano come cantanti negli intermezzi e negli inni patriottici. Agli attori dilettanti si uniscono a volte simpatizzanti come Teresa Pikler, moglie di Vincenzo Monti.

Il primo turno di spettacoli comprende tre tragedie di Vittorio Alfieri, Saul, Bruto e Sofonisba, due farse di Francesco Albergati, Il capriccioso e ll gazzettiere, commedie di Goldoni, Moliere e Voltaire.

L'anno seguente prevarranno le opere in musica - Il marito geloso di Cimarosa, La Molinara di Paisiello - mentre vi saranno solo due recite in prosa. Tra i protagonisti della stagione 1799 vi sarà anche Anna Rossini, madre di Gioachino.

Il cosiddetto “teatro giacobino”, colmo di retorica e comportamenti estremi, non avrà grande spazio nel Teatro Civico, preferendo come terreno d'azione le pubbliche arene.

L'esperienza della Società Patriottica durerà con alterne fortune fino al 1798. Con l'arrivo degli Austro-Russi verrà sciolta d'autorità. Molti dei suoi componenti continueranno a calcare le scene cittadine in altre formazioni.

Conclusa l'esperienza giacobina, il Teatro Marsigli riaprirà nel 1800 con il suo nome originario, riprendendo attività musicale per la quale era stato famoso nel '700.

A partire dal giugno 1806 proporrà spettacoli lirici, con compagnie di giro di buon livello. Nel gennaio 1809 si rappresenterà Il matrimonio segreto di Cimarosa, per il carnevale del 1810 il dramma sentimentale Elisa del maestro Mayr, ambientato "nelle montagne di ghiaccio, cosidette del Gran San Bernardo".

Tra il 1809 e il 1812 il teatro accoglierà la Compagnie Impériale d'Acteurs Francais. La sala chiuderà i battenti nel 1820 e nel 1825 sarà demolita. Il cortile ricavato sarà adibito a deposito di cemento.

Approfondimenti
  • Atlante storico delle città italiane, diretto da Francesca Bocchi e da Enrico Guidoni, Emilia-Romagna, vol. 2., Bologna, tomo 4., Dall'età dei lumi agli anni Trenta, (secoli XVIII-XX), a cura di Giovanni Greco, Alberto Preti, Fiorenza Tarozzi, Bologna, Grafis, 1998, p. 27
  • Adriano Bacchi Lazzari, Giuliano Musi, Bologna all'Opera. Le voci più prestigiose nate sotto le Due Torri dal 1600 al 1980, Bologna, Minerva, 2016, pp. 35-36
  • Filippo Bosdari, La vita musicale a Bologna nel periodo napoleonico, in: “L’Archiginnasio”, 4 (1914), p. 228
  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 36, 364, nota 6
  • Marina Calore, A scuola di teatro. Vicende di dilettanti bolognesi nel primo trentennio dell'Ottocento, in: Gioachino in Bologna. Mezzo secolo di società e cultura cittadina convissuto con Rossini e la sua musica, a cura di Jadranka Bentini e Piero Mioli, Bologna, Pendragon, 2018, pp. 161-163
  • Marina Calore, Storie di teatri, teatranti e spettatori, in: In scena a Bologna (vedi oltre), pp. 16-17
  • Giuseppe Cosentino, Il teatro Marsigli-Rossi, Bologna, Tip. A. Garagnani e figli, 1900, p. 197
  • In scena a Bologna. Il fondo Teatri e spettacoli nella Biblioteca dell'Archiginnasio di Bologna, 1761-1864, 1882, inventario e indici a cura di Patrizia Busi, Bologna, Comune, 2004, p. 416

  • Libertà cara sei troppo amabile. Musica e teatro a Bologna dall'antico al nuovo regime, 1796-1805, a cura di Marina Calore, Bologna, Lo scarabeo, 1996, pp. 15-16
  • Antonello Lombardi, Bologna. Guida turistica ai luoghi della musica, Bologna, Ut Orpheus, 2006, p. 125
  • Massimo Marino, L'albero delle nuove scene, in: Gioachino in Bologna ... cit., p. 147
  • Un mondo di musica. Concerti alla Società del Casino nel primo Ottocento, a cura di Maria Chiara Mazzi, Bologna, Museo del Risorgimento, 2014, p. 63
  • Adriano Orlandini, Malibran & C.: cantanti al Comunale e dintorni, in: Gioachino in Bologna ... cit., pp. 67-68
  • Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, pp. 83-85
  • Risorgimento e teatro a Bologna 1800-1849, a cura di Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Patron, 1998, pp. 12-13, 17
  • Viaggio a Rossini, a cura di Luigi Ferrari, Bologna, Nuova Alfa, 1992, p. 71
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