Cronologia di Bologna dal 1796 a oggi

Archivio di notizie sulla storia della città e del suo territorio dal 1796 ad oggi. Con riferimenti bibliografici, link, immagini.

23 giugno 1796

Requisizione delle opere d'arte

Già il 20 giugno, nel discorso al Senato, Napoleone chiede sia data assistenza ai commissari che devono recarsi nelle chiese e nei conventi per scegliere opere d'arte da requisire. Il sequestro inizia il 23 giugno.

I commissari sono accompagnati da vari personaggi bolognesi, "guide spontanee allo straniero", che saranno definiti "bastardi italiani", disponibili "a spogliare la patria del loro miglior vanto: quello delle arti" (Muzzi).

Le pitture di pregio vengono "rapite" e portate a Milano o a Parigi. Bologna è privata di ogni ricchezza d'arte: appare molto grave, in particolare, la sottrazione di 32 capolavori scelti nelle chiese soppresse dai commissari Ghinete e Barthelemy e inviati a Parigi come "doloroso trofeo di guerra".

Sono opere di Raffaello, Perugino, Garofalo, e dei protagonisti della scuola locale di pittura: i Carracci, Reni, Domenichino, Albani, Guercino e molti altri.

Il 7 luglio i commissari francesi compiono pesanti requisizioni presso le grandi biblioteche conventuali di San Salvatore – dove sono i rari codici raccolti dal "dottissimo" Padre Trombelli - e di San Domenico, mentre buona parte degli oggetti di alto artigianato e oreficeria delle chiese viene confiscata, compresa l'argenteria del Legato Vincenzi.

Anche l'Istituto delle Scienze non è risparmiato dalle requisizioni: qui il 5 luglio sono prelevati strumenti scientifici e "diversi pezzi di storia naturale, d'antichità, manoscritti, libri", compresi i manoscritti di Ulisse Aldrovandi e il suo Erbario in 16 volumi.

Questa operazione desta particolare rammarico, perché viene colpita una istituzione civica che i bolognesi considerano un vanto della città.

Sempre il 7 luglio i commissari si spostano a Cento, dove prelevano nove quadri di Guercino dalle chiese della cittadina.

Dopo un lungo e travagliato viaggio, le opere trafugate a Bologna arriveranno a Parigi l'8 novembre 1796: solo però i codici, gli oggetti e i quadri più piccoli e meno preziosi.

Le opere più famose saranno trasportate via mare da Genova al porto francese di Tolone e arriveranno al Louvre solo il 31 luglio 1797.

Approfondimenti
  • Aldo Berselli, Da Napoleone alla Grande Guerra, in: Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., tomo 1., Bologna, Bononia University Press, 2010, p. 10
  • Giuseppe Bosi, Archivio patrio di antiche e moderne rimembranze felsinee, rist. anast., Sala Bolognese, A.Forni, 1975, vol. 1., pp. 262-269
  • Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 19, 347, nota 66
  • Daniela Camurri, L'arte perduta. Le requisizioni di opere d'arte a Bologna in età napoleonica, 1796-1815, San Giorgio di Piano, Minerva, 2003, pp. 54-61, 185-188 (elenco)
  • Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 1., p. 111
  • Serafino Mazzetti, Memorie storiche sopra l'Università e l'Istituto delle Scienze di Bologna e sopra gli stabilimenti e i corpi scientifici alla medesima addetti, Bologna, tipi di S. Tommaso d'Aquino, 1840, p. 76
  • Luigi Pepe, Accademie e Università nell'Italia Napoleonica, in: Le università napoleoniche: uno spartiacque nella storia italiana ed europea dell'istruzione superiore, atti del Convegno internazionale di studi, Padova-Bologna, 13-15 settembre 2006, a cura di Piero Del Negro, Luigi Pepe, Bologna, Clueb, 2008, p. 111
  • Luigi Pepe, Dall'Istituto bolognese all'Istituto Nazionale, in: I "Giacobini" nelle legazioni. Gli anni napoleonici a Bologna e Ravenna, atti (ecc.), a cura di Angelo Varni, Bologna, Costa, 1996, vol. 2., pp. 312-314
  • Storia della Università di Bologna, vol. 2., Luigi Simeoni, L'età moderna (1500-1888), Bologna, Zanichelli, 1947, p. 143
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