Il Senato giura fedeltà alla Repubblica Francese
La sera del 21 giugno il Senato si raduna nella Sala d'Ercole del Palazzo comunale, alla presenza del generale Vignol, rappresentante del generale Bonaparte.
Il Segretario Maggiore legge ai senatori in piedi la formula del giuramento. Poi essi vengono chiamati uno alla volta e, toccando con mano i Vangeli, giurano di non fare cosa contraria agli interessi della Repubblica Francese.
"Eserciterete l'Uffizio vostro come buoni Cittadini, rimosso qualunque odio e furore, e tanto gioverete alla vostra patria".
Il giuramento avviene in pubblico, alla presenza di "buon numero di persone". Una volta compiuto, il generale Vignol conferma al Senato, in nome di Bonaparte, "che il Culto e la Religione, le persone e le proprietà” verranno rigorosamente rispettate.
Il giuramento sarà confermato la sera stessa da tutti i magistrati civili e giudiziari e il giorno seguente da "tutti gli altri Corpi o Istituti cittadini".
- Raffaele Belluzzi, Vittorio Fiorini, Catalogo illustrativo dei libri, documenti ed oggetti esposti dalle provincie dell'Emilia e delle Romagne nel Tempio del Risorgimento italiano : (Esposizione regionale in Bologna 1888), Bologna, Stabilimento tipografico Zamorani e Albertazzi, vol.: Libri e documenti, a cura di Vittorio Fiorini, 1890, pp. 499-501
- Giuseppe Guidicini, I Riformatori dello stato di libertà della città di Bologna dal 1394 al 1797, opera pubblicata dal figlio Ferdinando, Bologna, Regia Tipografia, 1876, vol. 3., p. 107