Napoleone dichiara decaduto il governo pontificio
Napoleone fa convocare il Legato cardinale Ippolito Vincenzi. Dopo averlo rimproverato per la morte di Giovanni Battista De Rolandis, impiccato pochi mesi prima "per tentata ribellione", gli comunica che il suo governo è decaduto e gli intima di lasciare la città entro tre ore. L'Arcivescovo è incaricato di avvertire i preti a non immischiarsi nelle faccende secolari.
In mattinata si fa ricevere dal Senato nella Sala Farnese del Palazzo Pubblico e ad esso consegna il governo della nuova repubblica di Bologna, aumentata del territorio di Castelbolognese. Fa costituire un Direttorio Esecutivo.
Bonaparte fa leva sull'orgoglio municipale, sulla tradizione autonomistica dell'aristocrazia bolognese. Dichiara di voler ripristinare le prerogative comunali, lese in passato dai vari pontefici, a patto che il Senato giuri fedeltà alla repubblica francese.
Aggiunge che, "essendo la città conquistata", deve attendersi varie requisizioni. I suoi commissari devono avere dal Senato "il comodo di osservare e raccogliere gli oggetti delle Belle arti".
In giornata vengono "levate le armi pontificie", soppresso il tribunale dell'Inquisizione tenuto dai Padri Domenicani, licenziati i funzionari e le guardie svizzere. Il presidio militare, comandato dal conte Camillo Malvezzi, è fatto prigioniero.
I soldati pontifici di guardia a Forte Urbano (Castelfranco Emilia - MO) vengono condotti in città come prigionieri di guerra e rinchiusi nel monastero di S. Martino.
I Francesi occupano con sollecitudine i posti di guardia e le carceri, si impadroniscono dell'armeria comunale custodita nel Palazzo pubblico - costituita di "trenta pezzi di cannone, molte palle e altri attrezzi da guerra" - mentre le quattro bandiere del presidio papale sono condotte nell'alloggio del generale.
Sul portone del palazzo è fissata a destra l'arma della Repubblica Francese, a sinistra quella della Repubblica di Bologna.
Grande protagonista di questa delicata fase di transizione è il conte Carlo Montecuccoli Caprara (1755-1816), che presiede le adunanze del Senato e per esso media con Napoleone e con l'Arcivescovo.
Uomo intraprendente e ambizioso, ha già ricoperto più volte la carica di Gonfaloniere. E' tra coloro che accolgono con più entusiasmo l'arrivo dei Francesi e i cambiamenti da essi apportati. Durante il periodo napoleonico ricoprirà varie cariche e riceverà titoli e onorificenze quali la Corona di Ferro e la Legion d'Onore.
- Atlante bolognese. Dizionario alfabetico dei 60 comuni della provincia, testi di Cesare Bianchi, Bologna, Poligrafici Editoriali, 1993, p. 44
- Raffaele Belluzzi, Vittorio Fiorini, Catalogo illustrativo dei libri, documenti ed oggetti esposti dalle provincie dell'Emilia e delle Romagne nel Tempio del Risorgimento italiano : (Esposizione regionale in Bologna 1888), Bologna, Stabilimento tipografico Zamorani e Albertazzi, vol.: Libri e documenti, a cura di Vittorio Fiorini, 1890, pp. 494-498
- Giancarlo Bernabei, La Montagnola di Bologna. Storia di popolo, Bologna, Pàtron, 1986, pp. 21-22
- Serena Bersani, Forse non tutti sanno che a Bologna... Curiosità, storie inedite, misteri, aneddoti storici e luoghi sconusciuti della città delle due torri, Roma, Newton Compton, 2016, p. 224
- Aldo Berselli, Da Napoleone alla Grande Guerra, in: Storia di Bologna, direttore Renato Zangheri, vol. 4., tomo 1., Bologna, Bononia University Press, 2010, p. 9
- Bologna nell'Ottocento, a cura di Giancarlo Roversi, Roma, Editalia, 1992, p. 10
- Bologna visitata in bicicletta, a cura del del Monte Sole Bike Group, Ozzano Emilia, Arti Grafiche Reggiani, 1999, pp. 115-116
- Tommaso de' Buoi, Diario delle cose principali accadute nella città di Bologna dall'anno 1796 fino all'anno 1821, a cura di Silvia Benati, Mirtide Gavelli e Fiorenza Tarozzi, Bologna, Bononia University Press, 2005, p. 15
- Daniela Camurri, L'arte perduta. Le requisizioni di opere d'arte a Bologna in età napoleonica, 1796-1815, San Giorgio di Piano, Minerva, 2003, pp. 49-51
- Giulio Cavazza, Bologna dall'età napoleonica al primo Novecento, in: Storia di Bologna, a cura di Antonio Ferri, Giancarlo Roversi, Bologna, Bononia University Press, 2005, pp. 261-262
- I giacobini a Bologna, a cura di Franco Cristofori e Andrea Emiliani, Bologna, Alfa, 1966, pp. 19-26
- Giuseppe Guidicini, Cose notabili della città di Bologna, ossia Storia cronologica de' suoi stabili sacri, pubblici e privati, Bologna, Tipografia delle Scienze di G. Vitali, vol. 3., 1870, pp. 297-298
- Giuseppe Guidicini, Diario bolognese. Dall'anno 1796 al 1818, Bologna, Forni, 1976, vol. 1., pp. 4-9
- Mario Maragi, I cinquecento anni del Monte di Bologna, Bologna, Banca del Monte di Bologna e Ravenna, 1973, p. 137
- Candido Mesini, La soppressione degli ordini religiosi a Bologna durante la Repubblica Cisalpina e il Regno Napoleonico, in "Culta Bononia", 5 (1973), pp. 77-78
- Aldino Monti, Bologna di fine Settecento: il piccolo stato dalla sovranità pontificia alla sovranità napoleonica. Alcune puntualizzazioni, in: Università e formazione dei ceti dirigenti. Per Gian Paolo Brizzi, pellegrino dei saperi, a cura di Giancarlo Angelozzi, Maria Teresa Guerrini, Giuseppe Olmi, Bologna, Bononia University Press, 2015, p. 401
- Per diritto di conquista. Napoleone e la spoliazione dei monti di pietà di Bologna e Ravenna, a cura di Angelo Varni, Bologna, Il mulino, 1996, p. 161
- Marco Poli, Accadde a Bologna. La città nelle sue date, Bologna, Costa, 2005, p. 175
- Loris Rabiti, Il tocco di Polimnia. Maria Brizzi Giorgi, musicista, musa e mentore del giovane Rossini, introduzione di Antonio Castronuovo, Bologna, Pendragon, 2021, pp. 68-71
- Gida Rossi, Bologna nella storia nell'arte e nel costume, Sala Bolognese, Forni, 1980, p. 481
- Giovanni Spadolini, L'Italia repubblicana, Roma, Newton Compton, 1988, p. 105, 116 (simboli repubblicani)
- Angelo Varni, Bologna napoleonica. Potere e società dalla Repubblica Cisalpina al Regno d'Italia, 1800-1806, Bologna, M. Boni, 1973, p. VII
- Angelo Varni, L'Emilia Romagna nell'Italia napoleonica, in: Storia della Emilia Romagna, a cura di Aldo Berselli, Imola, University Press Bologna, 1980, vol. 3., p. 21
- Angelo Varni, Il periodo napoleonico, in: Storia illustrata di Bologna, a cura di Walter Tega, Milano, Nuova ed. AIEP, 1989, vol. 2., p. 342
- Athos Vianelli, Bologna dimensione Montagnola, Bologna, Tamari, 1975, p. 128
- Nerio Zanardi, Capitoli bolognesi della storia d'Italia. Da Irnerio a Carducci, Bologna, Pàtron, 1997, p. 277-279