I valvolinici

I miei compagni di strada, amici che erano confluiti in un gruppo, che chiamammo Valvoline Motorcomics, come fosse una rock band o meglio un progetto, un gruppo di azione artistica, parafrasando le avanguardie storiche, mi stimolavano, davano la forza del confronto sul terreno fertile delle idee. Notti insonni a chiacchierare davanti a tazze di té nero cinese, sventolando visioni e dichiarazioni di amore perduto nei confronti di un'avanguardia fumettistica che ci sentivamo di incarnare.

(Igort, Sinfonia a Bombay, Bologna, 2103, p. 10)