La svastica in città

20 mesi di occupazione nazifascista

L'auto entrò da porta Santo Stefano, percorse il centro cittadino e si fermò al portone d'ingresso dell'hotel Baglioni. Il primo a scendere fu un giovane tenente della Wehrmacht, seguito da un sottufficiale e due soldati. Accolto dal direttore, l'ufficiale si presentò cortesemente, senza tratti autoritari, e ottenne conferma della disponibilità di parte del primo piano e di un ampio salone alla destra dell'ingresso. Dopo pochi minuti i soldati del seguito , aiutati dal personale di fatica, scaricarono i bagagli depositandoli nelle stanze.

(L. Bergonzini, La svastica a Bologna, Bologna, Il mulino, 1998, p. 10)