Risorse digitali dedicate alla documentazione della storia, della cultura, della società e delle istituzioni di Bologna e provincia con particolare attenzione all’800-900.
Dalla Cronologia
Accadde oggi, 30 aprile.

La Virtus Bologna vince il campionato di pallavolo
La Virtus Bologna vince il campionato di serie A di pallavolo, battendo a Milano in finale per 3 set a 2 la Ruini Firenze, squadra dominatrice delle precedenti stagioni.
Allenati da Oddo Federzoni, le Vu nere schierano giocatori promettenti, quali Paolo Zuppiroli, Mauro Mescoli, Paolo e Gianfranco Zanetti e Mauro Fangareggi, il migliore schiacciatore del campionato.
I “magnifici dieci” bisseranno il successo l'anno successivo contro la Salvarani Parma.

Il Palazzo dei Congressi
Il Ministro del Turismo e Spettacolo Adolfo Sarti (1928-1992) inaugura nel quartiere fieristico un complesso di tre nuovi edifici.
Il Palazzo della Cultura e dei Congressi, progetto degli architetti Melchiorre Bega (1898-1976) e Lieuwe Op't Land, fa da collegamento tra l'ingresso della fiera, curato da Enzo Zacchiroli (1919-2010) e la nuova sede della Galleria d'Arte Moderna, progettata da Leone Pancaldi (1915-1995).
Su un'area di 7.550 mq sono disposte varie sale, tra le quali la Sala Europa, capace di 1.400 posti a sedere.
La sera dell'inaugurazione si svolge qui un grande concerto sinfonico-corale offerto in collaborazione con l'Ente Autonomo Teatro Comunale.

Quinto scudetto del Bologna FC
Il Bologna FC conquista il suo quinto scudetto con quattro giocatori uruguaiani in campo. Tra essi un ventiduenne dal cognome augurale: Hector Puricelli Seña (che in italiano si legge “segna”).
Sono tanti, in effetti i goal da lui realizzati durante il campionato, che lo incorona capocannoniere: 19, di cui 9 di testa, da cui il soprannome “testina d'oro”.
Il 27 ottobre 1938 l'allenatore ebreo Arpad Weisz è costretto a lasciare la guida della squadra in applicazione alle leggi razziali. Sulla panchina rossoblu è richiamato Hermann Felsner.
Il Bologna guida il torneo superando gli avversari come un rullo compressore e vincendolo con due turni d'anticipo

Il Bologna FC risale in serie B con Ulivieri
Battendo in casa il Leffe per 1 a 0, il Bologna FC, allenato da Renzo Ulivieri, risale dalla serie C1 alla serie B con quattro turni d'anticipo.
La squadra rossoblu ha dominato il campionato, totalizzando 81 punti e una sola sconfitta. Tra i protagonisti, giocatori esperti come De Marchi, Bresciani e l'infaticabile mediano Carlo Nervo, che sarà una delle colonne negli anni seguenti.
Con l'innesto di buoni elementi, quali Parametti, Torrisi, Antonioli, il Bologna è pronto al ritorno nella massima serie.

Liberazione di Brisighella e Faenza
La Brigata Maiella, formata da patrioti abruzzesi al comando dell'avvocato socialista Ettore Troilo e aggregata al 2° Corpo d'Armata Polacco, combatte a Brisighella in condizioni avverse per la pioggia insistente e il fango.
Negli scontri che avvengono nella notte tra il 4 e il 5 dicembre alcune decine di giovani abruzzesi perdono la vita o rimangono feriti. All'alba del 5 dicembre la cittadina è conquistata.
Nei giorni seguenti reparti della Maiella conquistano d'assalto Monte Mauro e Monte della Volpe "asperrimi, disperatamente difesi dal nemico". Si tratta di battaglie cruciali per lo sfondamento delle linee tedesche sul fiume Lamone.
Il 17 dicembre le truppe neozelandesi liberano definitivamente Faenza. I primi reparti dell’VIII Armata britannica hanno raggiunto il Lamone il 24 novembre attraverso il Borgo Durbecco semidistrutto.
Il 15 dicembre i Tedeschi, incalzati da reparti della 2a divisione neozelandese, della 3a brigata Gurkha e della 46a divisione britannica, hanno cominciato a ritirarsi oltre il fiume Senio.
Faenza appare alle truppe alleate come un mucchio di rovine senza luce e senz'acqua. A partire dal maggio 1944 quasi cento bombardamenti alleati l'hanno praticamente rasa al suolo. Il resto l'hanno fatto i Tedeschi in ritirata. Gli abitanti sono fuggiti in massa.
Sull'asse della via Emilia il fronte si stabilizza il 20 dicembre nei pressi di Castelbolognese: la cittadina sul Senio sarà liberata dai Polacchi della Divisione carpatica solo il 12 aprile 1945.
La Brigata Maiella parteciperà in primavera ai combattimenti attorno a Bologna e terminerà ad Asiago il suo ciclo operativo. Sarà sciolta con solenne cerimonia nella piazza di Brisighella il 15 luglio 1945.

Giovanni Casoni ucciso in strada dai fascisti
@ Via Begatto, 40125 Bologna (BO)
L'odontotecnico Giovanni Casoni, partigiano della 2a Brigata Garibaldi "Paolo", è assassinato a colpi di pistola dalla polizia fascista in via Begatto, a poca distanza dal suo laboratorio, divenuto base della resistenza e luogo di smistamento di armi per i partigiani.
Già in passato Casoni era stato gravemente ferito da squadristi armati e arrestato tre volte quale antifascista.
Il dott. Filippo D'Aiutolo, esponente del Partito d'Azione, riuscirà a scattare di nascosto alcune foto al cadavere di Casoni dalla sua abitazione di via San Vitale n. 57 (la stessa in cui è nascosto il radium dell'Ospedale Sant'Orsola, sottratto ai nazisti).
Le foto saranno pubblicate sul periodico "Resistenza Oggi" molti anni dopo.

Le case per gli "umili"
@ Via Rimesse, 40138 Bologna (BO)
L'Amministrazione comunale cede all'Istituto Case Popolari un'area piuttosto disagiata fuori porta San Vitale, limitata dai binari ferroviari, per la costruzione di case per gli “umili”, cioè per quelle persone di bassa condizione, che abitando nei tuguri del centro cittadino “ne impediscono lo sviluppo”.
Le case Icp di via Rimesse e di Corticella, consegnate nel 1926, non risolvono comunque il problema dei senza tetto, ospitati dopo la guerra in caserme periferiche o nell'ex ospedale del Baraccato, che viene potenziato con altre trenta baracche.
La costruzione di nuove case per gli sfrattati è osteggiata in generale dalla politica ruralista del fascismo, ma anche dalla politica edilizia dell'Icp controllato dal podestà Arpinati, che privilegia, nel corso degli anni Venti, la costruzione di case a riscatto per famiglie piccolo-borghesi.

Mario Nanni “Mappe, segno, ambiente”
Il palazzo dell'Assemblea Legislativa della Regione Emilia-Romagna ospita, dal 27 gennaio al 3 marzo, la mostra di Mario Nanni Mappe, segno, ambiente, curata da Lorenza Miretti e Sandro Malossini.
Artista di fama internazionale, toscano di nascita, ma di scuola bolognese, nella sua lunga carriera Nanni ha avuto fasi diverse, tra realismo e informale.
Fin dagli anni Settanta si è affermato, tra le sue modalità espressive, l'uso della topografia, della mappa geografica, “rappresentazione formalizzata del mondo”, che secondo Giorgio Celli suggerisce un microcosmo organico, allude al corpo dell'uomo.
Nelle mappe l'artista condensa con varie modalità “sia letture del mondo tangibile che di quello interiore”.

Stadio Renato Dall'Ara (già Littoriale)
@ Stadio Renato Dall'Ara
Nel 1926 nell’area del Meloncello, fuori porta Saragozza, venne inaugurato l’impianto polisportivo del Littorale, promosso dal presidente della FIGC Arpinati e costruito, su progetto dell’ ingegnere Umberto Costanzini e dell’architetto Giulio Ulisse Arata, a spese del partito fascista bolognese.

Giacomo Bulgarelli
Giacomo Bulgarelli è, assieme ad Angelo Schiavio, il più grande e amato giocatore della storia del Bologna FC.
Nacque nel 1940 a Portonovo, località nei pressi di Medicina, nella bassa bolognese.
Notato per caso mentre giocava con gli amici nel cortile di casa, venne segnalato a Gyula Lelovich, tecnico delle giovanili del Bologna.

Ippodromo dell'Arcoveggio
@ Ippodromo Arcoveggio
Nel 1932 in via Corticella fu inaugurato il nuovo ippodromo dell'Arcoveggio, voluto dal podestà fascista Leandro Arpinati e progettato dagli ingegneri Umberto Costanzini e Ulisse Bandiera.

La Società ginnastica Sempre Avanti!
Nasce la Società Ginnastica Educativa Sempre Avanti!, sezione della Società Operaia maschile di Bologna.
Il gruppo fondatore ha tenuto le riunioni preparatorie nella sala della Società di ballo Boheme in via Barbaziana (poi via C. Battisti n. 24) e in aprile si sono aperte le iscrizioni alla sezione ginnastica per i soci dell'Operaia.
Intanto una squadra di ginnasti ha iniziato ad allenarsi, sotto la guida del prof. Remigio Legat, in vista della partecipazione al Concorso ginnastico federale, previsto a Bologna per il 16-19 maggio.
La festa di inaugurazione della Sezione Ginnastica si tiene il 12 maggio, condotta da Gaetano Cuppi per la Società Operaia e dal professor Francesco Pullè per l’Università popolare “Giuseppe Garibaldi”.
Primo presidente viene eletto Ugo Gregorini-Bingham, personaggio di spicco nella vita politica cittadina. Remigio Legat assume l'incarico di direttore tecnico.
La divisa sociale è composta da una maglia bianca e calzoncini blu, con una larga fascia rossa alla cintura, un berretto floscio e una tracolla bianca e rossa.
La società promuove l'attività sportiva, ma negli anni iniziali organizza anche manifestazioni di beneficenza e partecipa a campagne politiche. Sarà una delle prime società sportive in Italia a costituire una sezione femminile (1906).
Dalle sue file usciranno atleti vincenti nelle più varie discipline: da Oreste Passuti, primatista italiano nel lancio del giavellotto (1913), a Adolfo Tunesi, medaglia d'oro nel penthatlon alle Olimpiadi di Stoccolma (1912).
La palestra sociale è dapprima in via Barbaziana n. 8, poi in via Banzole n. 4. Nel 1904 si trasferirà in un camerone denominato “la Viola”, situato accanto a una stalla nel Prato di San Giuseppe, fuori Porta Saragozza. Nei giorni di mercato il locale verrà occupato da cavalli e biroccini.
In seguito sarà la volta di locali, sempre precari, in via Malpertuso, in vicolo Otto Colonne, in via del Pratello, fuori Porta Lame.
Gli esercizi all'aria aperta saranno svolti in vari luoghi periferici: ai Prati Garagnani (o dell'Eritrea), fuori Porta Galliera, in Piazza VIII Agosto, ai Giardini Margherita, a San Michele in Bosco, nei Prati di Caprara o di Filopanti, in fondo a via Capo di Lucca.
Nel 1911 la Società occuperà finalmente una sala in via Maggia (o via San Gervasio), dietro palazzo Lambertini, sede del Liceo Minghetti. Presto sarà da tutti conosciuta come “la palestra della Sempre Avanti!”
Vi si terranno soprattutto incontri di pugilato e di lotta greco-romana. Da qui usciranno campioni quali Aleardo Donati, Federico Malossi, Giuseppe Battistoni e, soprattutto, Francesco Cavicchi, il peso massimo idolo degli sportivi bolognesi, sul trono europeo nel 1955.
Rimarranno memorabili gli incontri del campionato a squadre di lotta greco romana contro la Faenza Sportiva.

Palazzo dei Banchi
@ Palazzo dei Banchi
La facciata, su disegno del Vignola, fu costruita tra il 1565 e il 1568, inglobando un loggiato tardo trecentesco, allo scopo di dare magnificenza e uniformità al prospetto verso la piazza, prima costruito da un aggregato composito di edifici medioevali.

Ex Collegio di San Luigi
@ San Luigi
Vasto edificio ad uso di collegio e scuola dei gesuiti; iniziato a costruirsi agli inizi del Settecento venne terminato nel 1725-30, su progetto di Alfonso Torreggiani. Accanto ad esso ci sono le cosiddette Scuole Nuove che furono iniziate da Giovan Battista Piacentini nel 1717-18.

Parco di Villa Angeletti
@ Parco di Villa Angeletti
Nel ‘700 la pianura che si estendeva tra il canale Naviglio e l’antico corso del Savena era punteggiata di case coloniche e ville disposte lungo gli stradelli che si aprivano a ventaglio fuori porta Galliera. In prossimità di un ampio meandro del Navile, ben visibile ancora oggi, era situato il palazzo della famiglia senatoria Calderini. Dell’edificio, passato agli Angeletti nel secolo successivo, non restano più tracce (venne ridotto in macerie dai bombardamenti dell’ultima guerra), mentre i terreni circostanti sono stati donati dalla Carisbo al Comune per ospitare un parco pubblico. L’area verde, terminata nel 1997, si sviluppa per 8,5 ettari lungo la sponda destra del canale. Il progetto ha puntato ad assecondare la morfologia del luogo e a conservare le alberature preesistenti (alberi da frutto, qualche esemplare ornamentale) e i lembi di vegetazione spontanea che fiancheggiano il corso d’acqua. Nel resto del parco, caratterizzato dal disegno delle piste ciclabili, ampi prati si alternano a zone alberate con latifoglie autoctone. In posizione centrale si trova una attrezzata area giochi per i bambini.

Oratorio di Santa Maria dei Guarini
@ Santa Maria dei Guarini
Sede della Confraternita omonima della Compagnia degli Artisti. L'attuale oratorio è un'elegante opera di Giuseppe Tubertini del 1788, decorato da stucchi e statue di Luigi Acquisti e pitture di Francesco Santini. Sull'altare si conserva una Presentazione al tempio di Bartolomeo Passarotti.

Stamperia Marsigli
@ via Cesare Battisti, 21
Ne impresi l'edizione non solo per confortare il mio esiglio o per far vivere (per quanto in me stava) il nome del mio solo amico; ma perché le sue disavventure, le sue virtù, la sua morte deliberata e l'apologia ch' egli fa del suicidio fossero di consolazione e di esempio agli infelici. Se non che più fieri casi m'interruppero questa edizione abbandonata a uno stampatore, il quale riputandola un romanzo, la fe' continuare da un prezzolato, che convertì le lettere calde, originali, italiane dell' Ortis in un centone di follie romanzesche, di frasi adulterate e di annotazioni vigliacche.
(U. Foscolo, Supplemento al Monitore bolognese n. 30, 1801)

Caffè dei Grigioni
@ via Ugo Bassi, 1/2
Ti scrivo alle 8 e mezza da questo didietro del caffè Grigioni. Il caffè Grigioni, del resto, dolce amica, accolse a' suoi bei tempi Foscolo capitano cisalpino, e il Monti, aspettante migliori cose nel 1796, e il Rossini; e, paulo minora canamus, il Costa, l'Orioli, eccetera; e vide l'Orioli, archeologo, fisico, epigrafista, poeta, un pò tutto insomma, il 4 febbraio 1831, salito sur un tavolino, non so se questo da cui ti scrivo, proclamare la decadenza del potere temporale dei papi e la rivoluzione ...
(G. Carducci, Lettera a Lina, 13 aprile 1877)

Carolina Coronedi Berti
Nasce a Bologna nel 1820. Il suo vero nome è Carlotta Coronedi. Della sua vita si sa molto poco. Sposa Leonida Berti, dissertatore anatomico, e ha quattro figli. Con lui si trasferisce a Camerino e quindi a Ferrara. Si dedica allo studio della storia e delle tradizioni popolari, che sarà in grado di indagare minuziosamente e con sguardo acuto. E' tra i personaggi più importanti della cultura del suo tempo: erudita, scrittrice, filologa, socia della Commissione per i testi di lingua.
La sua produzione letteraria è circoscritta al periodo compreso tra il 1869 e il 1877. L'opera principale è il ponderoso Vocabolario bolognese italiano, che si propone il difficile compito di raccogliere tutte le espressioni volgari, compresi i proverbi e i modi di dire, della lingua locale.
Nel 1864 esso è giudicato da una commissione della Deputazione di Storia Patria, composta dal Rocchi, dal Fabi e da Giosuè Carducci ed è poi pubblicato a dispense tra il 1869 e il 1874, preceduto da un preambolo storico e da un capitolo grammaticale.
Dalla studiosa è definito una fatica "nata in mezzo alle cure della famiglia" e sostenuta da "quel fermo volere di cui se ne dubita la donna esser capace". Sarà in seguito stampato in due volumi dal Monti e avrà numerose edizioni successive anche nel ‘900, a testimonianza della sua permanente importanza e utilità.
In contatto con il noto filologo e studioso del costume Giuseppe Pitrè, uno dei massimi etnologi italiani, Carolina gli dedica una lettera su Alcuni usi popolari bolognesi, pubblicata nel 1872 sulla "Rivista Europea", alla quale nel 1875 seguono, sulla stessa rivista, gli Appunti di botanica bolognese.
L'anno precedente era uscito il suo saggio Usi nuziali del contado bolognese, lavoro rilevante per la conoscenza delle usanze delle campagne, mentre nel 1877 escono sulla "Rivista di letteratura popolare" i suoi Appunti di medicina popolare bolognese.
Negli anni 1874-75 sul settimanale "Il Propugnatore" sono pubblicate a puntate numerose favole, che la Coronedi Berti trae dalla cultura dialettale locale, "dalla bocca del volgo e dé nostri contadini", e che sono poi raccolte nel volume Novelle popolari bolognesi. Nella prefazione la scrittrice è definita "non già una di quelle fortunate ciarliere che si acquistano fama con vanità letterarie, ma bensì attese a severi studi in profitto e vantaggio delle nostre lettere". La raccolta sarà in seguito notevolmente arricchita dall'autrice e pubblicata nel 1883 col nuovo titolo di Favole bolognesi e una simpatica dedica alla nipotina:
Questa edizione che è per noi bolognesi la dedico a te, mia cara Giulietta, che sei la più piccola dé miei nipoti che parlino e intendano il nostro dialetto, con ciò spero di farti cosa gradita. E allora che avrai fatto i tuoi compiti della scuola, là sul far della notte pregherai la tua buona mamma a leggertene qualcuna e gioverà a farti passare un'ora e a conciliarti il sonno. Va bene così? Sei contenta? Goditi dunque di questo poco che ti offre la tua zia.
Nel 1897, risultando da tempo irreperibile a Bologna, l'Ufficio Anagrafe cancella Carolina Coronedi Berti dai propri registri. Secondo alcune fonti essa è deceduta il 13 giugno 1882. Per altri muore nel 1911 a 91 anni. Il Comune le intitolerà una strada.

Biblioteca Universitaria
@ via Zamboni, 35
Nella sala di lettura della Biblioteca Universitaria (più che nuda, squallida) il numero dei frequentatori variava sempre (e certo varia ancora) a seconda delle vacanze e degli esami, del caldo e del freddo della stagione. Il freddo, più ancora degli esami, valeva a riempire la sala riscaldata di studenti, tolti spesso dall'indugiare nelle vie da un metro di neve e da una temperatura siberiana. Ma poi al primo tepore di maggio ben preferivano starsene per le vie piene di gente o andasene per i bellissimi colli, che fiancheggiano, dalla parte di mezzogliorno, tutta la città.
(C. Ricci)

Scrittori sotto i portici
A Bologna all'inizio del secolo la nuova generazione universitaria si allontana dal classicismo, erudito, carducciano imperante nell'800 e prende a modello D'Annunzio.
Tra i giovani che aderiscono all'estetismo simbolista vi sono Luigi Federzoni e Manara Valgimigli.

La montagna sacra
Lungo le vallate e sulle vette del nostro bell'Appennino, nella vasta e ubertosa pianura, attorno e fuori delle antiche mura della città, in sempre più laborioso sviluppo, sorsero attraverso i secoli i santuari, le pievi con le chiese parrocchiali dipendenti, le abbazie e i cenobi degli ordini monastici, le cappelle e gli oratori dovuti alla popolare devozione. Varie di queste sacre costruzioni, disperse fra i monti ... sono giunte fino a noi.La citazione tratta dal bel libro di Giuseppe Rivani sulle chiese e i santuari della montagna bolognese (1965, edizione ormai remota) introduce questa bibliografia, che si affianca a quella sui borghi e antiche le case di pietra.

Le terre dipinte
Piatti, bicchieri, zuppiere, presentatoi, vasi da farmacia, caffettiere, versatoi, lava mani, tazze da brodo, alzate, marescialle, crespine, rinfrescatoi per bottiglia e bicchiere, sottobicchieri, calamai, orinali da donna ... [ma anche] posate, sputacchiere, pomoli da zanetta, lucerne, spergoli da acqua santa, candelieri ...
(Le più belle maioliche ... a cura di L. Foschini, Torino 2011, p. 22)

I portici di Bologna
A Bologna ci sono 62 chilometri di portici.
C'è chi si preoccupa di precisare al centimetro questo record mondiale di urbanistica, di cui la città va fiera, ma è misura che occorrerebbe continuamente aggiornare, dal momento che l'organismo vive, cresce, cambia, anche nel suo nucleo più antico.

Roberto Baldazzini
Nasce a Vignola il 18 agosto del 1958. Frequenta a Bologna il DAMS e l’Accademia di Belle Arti. A partire dagli anni Ottanta pubblica sulla rivista “Orient Express” le storie di Alan Hassad su sceneggiatura di Daniele Brolli, Martin Trevor e Stella Noris su sceneggiatura di Lorena Canossa. Dal 1986 le avventure di Stella Noris continuano sulla rivista “Comic Art”.
Collabora inoltre con le riviste “Nova Express”, “Vanity”, “Dolce vita”, “Tic”, “Tango”, “Glamour”, “Cyborg” e dal 1995 con “Blue” dove poi nasceranno le serie a fumetti GingerRogers, Casa Howhard e Chiara Rosemberg su testi di Celestino Pes.
Pubblica con Granata Press i libri a fumetto Ombre d’amore e 31-12-1999 su testi di Lorena Canossa, Jim raccontato da Pino Cacucci, Fixtown e Streghe e santarelline.
Tra le sue ultime pubblicazioni vi è L’inverno di Diego. Le quattro stagioni della Resistenza, The Box Edizioni 2013, grande storia d’amore e di formazione, ambientata durante i primi mesi di organizzazione della Resistenza partigiana sull’Appennino modenese.
Nell’edizione 2017 di Lucca comics & Games sono stati presentati il 1 novembre due volumi che raccolgono l’opera trentennale dell’artista, il primo Mondo Erotica, e il secondo un portfolio Le Sultane. Questi volumi raccontano la storia fino ad oggi di un autore trasgressivo e coraggioso che ha fatto del fumetto erotico una vera arte narrativa.
È attualmente uno dei principali interpreti italiani del genere erotico. All’attività di autore di fumetti affianca anche quella di disegnatore pubblicitario. Per la Sergio Bonelli Editore ha pubblicato nel 2019 con i testi di Michele Masiero il Graphic Novel Hollywoodland.
Sito ufficiale di Roberto Baldazzini

Leila Marzocchi
E' nata a Bologna nel 1959. Dal 1985 si occupa di illustrazione e fumetto. Ha pubblicato sui quotidiani "Reporter", "Il Manifesto", "L’Unità", e sulle riviste "Zoom", "Accaparlante", "Consumatori", "Dolcevita", "Comic Art", "Mondo Naif".
Nel 1990 ha fondato, con altri autori quali Igort, Gabos, Carpinteri, la rivista "Fuego". Illustratrice per l’infanzia e per il teatro, scenografa, fumettista pubblicata in Giappone Francia, Stati Uniti dagli anni ’90. Ha collaborato con periodici francesi e giapponesi.
Ha pubblicato Bagolino Monogatari (Centro Fumetto Andrea Pazienza), Il camioncino Rosso (Biber, 2000) e Il calendario di Pillo (Biber, 2001).
Nel 2015 è uscito, con suoi disegni, il volume Dieci elegie per un ossobuco. Vi si raccontano le avventure di Bedo, una mummia fuggita dal Louvre e finita in un circo di freaks, dove dimostra inaspettate doti acrobatiche e un vero talento nel narrare storie.
Nel 2016 ha concluso la pubblicazione dell'opera Niger, un "mistery silvestre", che si sviluppa in sei piccoli albi di 32 pagine ciascuno (Collana Ignatz di Coconino Press). Un giorno, in una casa su un albero abbandonata, arriva, trascinato dal vento, uno strano essere a forma di larva e tutti gli abitanti del bosco seguono, trepidanti e curiosi, il suo sviluppo. Per questa opera la Marzocchi ha ricevuto il Premio speciale della Giuria Gran Guinigi 2017. Collabora con la rivista “Internazionale” e con “La Lettura” del Corriere della Sera. Tra le sue pubblicazioni più recenti ricordiamo, Il mistero del ramo suicida, Oblomov Edizioni, 2018 e nel 2023 il volume sempre per Oblomov edizioni, L'ombra non è mai così lontana, un libro inchiesta necessario, per non dimenticare. Con una postfazione di Edith Bruck.

INPS regionale
@ via Milazzo, 4/2, Bologna
Il palazzo dell' Inps, Istituto Nazionale della Previdenza Sociale, Direzione regionale per l'Emilia-Romagna, ha sede in via Milazzo, all'angolo con via Galliera. Poco lontano si trova il cinema Capitol, costruito nel 1907 come Teatro Olimpia (poi Verdi) e capace di oltre 1400 posti. Usato come teatro e come cinematografo, fu ristrutturato tra il 1925 e il 1928, divenendo un locale molto elegante. La zona di via Milazzo, vicina alla stazione ferroviaria, fu ripetutamente colpita dai bombardieri alleati durante la seconda guerra mondiale.
> Tiziano Costa, Marco Poli, Conoscere Bologna, Bologna, Costa, 2004, p. 146

Laura Zuccheri
Nasce a Budrio il 4 ottobre 1971. La sua prima collaborazione nel fumetto comincia nella rivista "Ken Parker Magazine" nel 1993 dopo l’incontro casuale avvenuto l’anno precedente a Lucca Comics & Games con Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo. Dalla prima storia su Ken Parker, Lampi di paura, fino al passaggio della rivista alla Sergio Bonelli Editore, il suo nome sarà tra i credits delle storie: Metis, Caccia di sangue, Umana avventura, L'arresto e L'epilogo di Orso Nero.
Successivamente disegnerà con Pasquale Frisenda I condannati, il primo speciale che Bonelli dedicherà alle avventure inedite di Ken Parker. Nel 1996 interrompe la collaborazione a Ken Parker e firma i disegni del racconto di fantascienza Hardware, con i testi di Maurizio Mantero, apparso sul n. 35 della rivista "ZonaX".
Nel 1998 disegna I sequestrati per il nuovo personaggio di Berardi Julia e successivamente Il cacciatore sul n. 14. Nel 2006 incontra Sylviane Corgiat con la quale disegna il fumetto Épées de verre,(Spade di vetro) storia fantastico-medievale in quattro tomi edito nel 2009 che le è valso il Gran Guinigi 2011 come “Miglior Disegnatore”. Nel 2013 le viene affidata la realizzazione della copertina del quarto volume della serie Color Tex diventando così la prima autrice a cimentarsi col personaggio della Bonelli editore. Nel mercato francese dopo le Spade di Vetro, nel 2017, esce il secondo progetto, in due volumi, Ritorno su Belzagor, tratto dal libro di fantascienza di Robert Silverberg – Nelle profondità della terra. Nel 2019 le è stato affidato il Texone n,. 34 dal titolo Doc! Nel 2022 si occupa nuovamente di Color tex, il n. 21 La gazza ladra, e il cartonato Pearl, uscito all’inizio del 2023. A Lucca Comics & Games, è uscito a ottobre '24, per Edizioni Segni d'Autore, in un formato de luxe, cartonato e in tiratura limitata. Attualmente sta lavorando a Thellus, saga di fantascienza scritta da Simona Mogavino per Glenat. Anche questo progetto è colorato a mano. Il primo volume è uscito in Francia il 2 maggio 2024.
Accanita sportiva (ha praticato podismo, pallavolo, nuoto, sci, equitazione e basket, anche a livello agonistico) e appassionata musicista (suona funky-rock con il gruppo bolognese dei Caldobrado)
Internet:
https://www.facebook.com/laura.zuccheri.14/?locale=it_IT
Foto: Di Esby (talk) 15:38, 8 October 2009 (UTC) - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=8013046

Giorgio Guazzaloca
Giorgio Guazzaloca è nato a Bazzano, in provincia Bologna, il 6 febbraio 1944. Ha cominciato a lavorare con il padre a 15 anni e a 23 anni ha assunto la gestione dell'azienda di famiglia.

Guido Fanti
Guido Fanti è nato a Bologna il 25 maggio 1925 da padre bolognese e madre ferrarese. Ha frequentato il liceo Galvani e poi il corso di laurea in Scienze Biologiche all'Università di Bologna.

Flavio Delbono
Flavio Delbono è nato a Sabbioneta (Mantova) nel 1959. Il padre Aldo è vigile urbano e prima fabbro e sindacalista della CISL, la madre Luigia è ricamatrice.Dopo il liceo scientifico si iscrive alla Facoltà di Economia e Commercio a Parma, dove si laurea nel 1982.

Virginio Merola
Virginio Merola è nato a Santa Maria Capua Vetere, in Provincia di Caserta, nel 1955. Vive a Bologna dal 1960. E' diplomato al liceo Minghetti e laureato in Filosofia presso l'Università di Bologna. Ha lavorato presso la Società Autostrade, ed è stato delegato e responsabile sindacale Cgil del settore autostrade.
Altre risorse
Altri progetti e percorsi su Bologna online

Nuvole in Appennino
Può capitare che gli autori di fumetti - tipi strani, un po' matti, solitari - si ritirino a disegnare o a vivere fuori città, portando con sé solo carta e matita. Ogni tanto, però, nei loro lontani rifugi si radunano e allora son chiacchiere e bicchieri di vino.