Nel paese del Sol Levante

Creare armonia negli animi di persone diverse e produrre emozione tra genti di alto e basso rango è lo scopo [... del teatro].

Motokiyo Zeami, fondatore del teatro

 

Le origini del teatro giapponese risalgono ai rituali religiosi accompagnati dalle danze e musiche, svolti nei templi shintoisti e buddhisti, come la danza kagura o le danze-pantomime gigaku e bugaku che entrarono a far parte anche delle feste popolari.

 

Nel ventesimo secolo, le forme tradizionali del teatro giapponese hanno risvegliato una grande attenzione dei artisti europei e hanno influenzato la pratica del teatro europeo.

 

Le forme tradizionali del teatro giapponese

Il è un genere di teatro esteticamente molto raffinato e codificato, che si sviluppò dalle forme teatrali precedenti. Lo spettacolo sintetizza una danza coreograficamente precisa, accompagnata da musica, canto e recitazione; invece la scenografia è essenziale. Gli attori, solo uomini, hanno costumi e maschere caratteristiche per ogni personaggio; il coro racconta e commenta la trama. I drammi lirico-epici sono intercalati dalle scene comiche denominate kyōgen.

Il bunraku o ningyō jōruri è il teatro tradizionale di marionette di grandi dimensioni, azionate da tre marionettisti.

La forma teatrale del kabuki fu ideata come uno spettacolo di danza interpretato da donne, ma presto la recitazione di donne-attrici fu proibita. Il kabuki rimase però molto popolare e furono create scuole per giovani ragazzi che ricoprivano ruoli femminili. Il kabuki si ispirò dal genere bunraku sia per i personaggi, sia per la drammaturgia. Entrambi generi godono ancora oggi di una grande popolarità.

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I rapporti tra teatro giapponese ed europeo

I primi tour europei del teatro kabuki produssero grande impressione su molti artisti, tra cui Adolphe Appia, Edward Craig, Isadora Duncan, Vsevolod Mejerchol'd. Molti registi francesi come Jacques Copeau, Charles Dullin, Jean-Louis Barrault furono ispirati da compagnie giapponesi. Bertolt Brecht subì una forte influenza dell'attore cinese Mei Lanfang con cui collaborò negli anni 1930.

Dagli anni ‘60 si è intensificato l'interesse per l'antropologia teatrale, con gli studi sul teatro asiatico di Eugenio Barba. Il teatro giapponese ha influenzato anche il lavoro di Marcel Marceau, Maurice Béjart, Jerzy Grotowski, Peter Brook, Robert Wilson, Peter Sellars, Anatoli Vassiliev e Ariane Mnouchkine. Gli studi svolti sul lavoro del corpo dell'attore contribuirono alla nascita della danza giapponese butō, negli anni ‘60.

Il teatro giapponese contemporaneo non ha abbandonato la recitazione tradizionale, rielaborando temi che riguardano la letteratura e il teatro europeo o riflettendo su come la tecnologia ha invaso le vite degli uomini, mettendo in scena attori robot.

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