Amico Aspertini: opere e luoghi

“Anche l’Aspertini è imprevedibile, mutevole, inquieto. Se mette mano al pennello, la bellezza non lo appaga; qualche cosa di oscuro e insopprimibile logora o storce o deforma in un perpetuo travaglio esistenziale la bellezza che sembra trionfare intorno, e prima di tutto in quel giovane, non di tanto più giovane di lui, Raffaello Sanzio, nelle cui opere sembra che il tempo non passi, che brilli un’idea di perpetua e dorata armonia. Ma il bolognese sente che la verità non è lì, che la vita è altra cosa …

(F. Arcangeli, Natura ed espressione nell'arte bolognese-emiliana, Bologna 1970, ed. Minerva, 2003, p. 36)