XanaduMusica

Nirvana, Bleach
Uno dei gruppi che ha portato il grunge alla ribalta del rock mondiale. La band viene fondata nel 1987 da Kurt Cobain (chitarra e voce) e da Chris Novoselic (basso), con la collaborazione di Chad Channing (batteria) e Jason Everman (chitarra).
Kurt Cobain nasce ad Aberdeen, vicino Seattle, in una patria di boscaioli e camionisti con il  culto delle armi e della violenza: ambiente “redneck” per eccellenza. Un deserto culturale in cui la spinta sotterranea del punk fu il canale per far emergere le migliori istanze di una generazione disperata.
Dopo anni passati a suonare nei garage, finalmente nel 1989 i Nirvana riescono a incidere il loro primo disco, Bleach, per l'etichetta indipendente Sub Pop.

L’album Bleach, Sub Pop Records, 1989
Nel gennaio 1988 un certo Kurt Cobain prenota a nome del suo gruppo una sala di registrazione ai Reciprocal Studios di Seattle, dove lavora il produttore Jack Endino. "Mi telefonò questo gruppo sbucato dal nulla" ricorda "Vogliamo venire a registrare un po' di canzoni, dissero". Nessuno poteva immaginare cosa sarebbe diventato quel trio, che all’epoca non aveva neanche un nome definitivo. Il giorno stabilito registra una decina di canzoni, ringrazia, saluta e non si fa più sentire per cinque mesi. A giugno entra di nuovo in sala di registrazione con qualche assestamento: il nome è stato scelto, Nirvana, e il batterista ora è Chad Channing. Registra una sola canzone che sarà il loro primo singolo, "Love Buzz".
Bleach (candeggina) è un album dal sound grezzo, sporco, spigoloso, ostile, teso: le canzoni evidenziano una vena di compositore ancora un po' acerba e non sfruttata del tutto.
Cobain trascura ancora molto i testi: di solito sono pochi versi ripetuti più volte scritti la notte prima di registrare le canzoni. "Allora ci interessava solo la musica" ricorderà successivamente lo stesso Cobain. I pesanti e ossessivi riff di chitarra di "Blew" e "Floyd The Barber", la frenetica aggressività di "Negative Creep", "School" e "Mr. Moustache", la chitarra pungente di "Scoff", il riff psichedelico di "Love Buzz", il pop rock di "About A Girl", la lenta e inquietante "Paper Cuts", l'alternanza strofa sommessa/ritornello urlato e lo schizofrenico ritmo di "Downer"  rendono Bleach un album atipico, insolito, una piccola chicca troppo spesso trascurata.

Discografia
Album in studio
1989 Bleach
1991 Nevermind
1993 In Utero
Album Live
1994 MTV Unplugged in New York
1996 From the Muddy Banks of the Wishkah
Raccolte
1992 Incesticide
2002 Nirvana
2005 Sliver

Siti
http://www.kdcobain.it/pagine/inediti.htm
http://www.nirvanaclub.com/
http://it.wikipedia.org/wiki/Nirvana_(gruppo_musicale)

Se ti sono piaciuti ascolta anche
Alice in Chains
Foofighters
Jesus and Mary Chain
Meat Puppets
Pearl Jam
Queens Of The Stone Age
Sonic Youth


Video
http://www.youtube.com/watch?v=AhcttcXcRYY&feature=fvst
http://www.youtube.com/watch?v=iy9HUTv0Trw
http://www.youtube.com/watch?v=auTwQcuYzdk&feature=related


Patti Smith
"Da bambina - racconta - non pensavo di diventare una rockstar. Sognavo di essere una cantante d'opera. Piangevo ascoltando Maria Callas e volevo diventare come lei. Ma ero troppo magra...".
A ventotto anni entra nel mondo della musica con timidi readings di poesia e suoni, poi con etichette indipendenti e nel 1975 con Horses…un disco che ha fatto epoca: per la voce passionale, rabbiosa, dolente, per la visionaria qualità poetica e per la forza della musica…un rock “nudo”, avanguardia del punk.
La sacerdotessa del rock ha avuto anche,tra gli altri, il merito di folgorare Michael Stipe, futuro leader dei Rem: "Avevo delle schifose cuffiette gracchianti dei miei genitori e un cesto di ciliegie davanti a me. Rimasi tutta la notte ad ascoltarlo. Era come la prima volta che uno si tuffa nell'Oceano e viene travolto da un'onda. Mi fece a pezzi. Capii da allora che volevo diventare un cantante…".

L’album Horses, Arista Records, 1975
È  il disco meno elettrico dei suoi lavori degli anni ‘70, ma anche il più convulso, energico, originale e punk.
Il più avanti per attitudine, anche se quello cronologicamente più anziano. Porta nella storia del rock un nuovo linguaggio musicale, in cui il testo diventa il punto di partenza, ma mai un limite.
In copertina la Smith fa il verso a Frank Sinatra. Un perfetto poster, come molte delle sue immagini.
Apre "Gloria", cover dei Them di Van Morrison
Segue "Redondo Beach", un testo malinconico (si narra il suicidio di una ragazza)…inaspettatamente su un ritmo reggae!!!
Nei nove minuti di "Birdland" il testo viene improvvisato in studio sulla base di un racconto di Peter Reich: il bambino vede a bordo di una astronave il padre morto da tempo, e piange a lungo implorando di essere portato via, ma non gli resta che coricarsi sull’erba.
Quarta e frenetica traccia "Free Money"… boogie sul rapporto tra amore e denaro.
"Kimberly" è una ballata tipicamente new wave, con echi sparsi dei Velvet Underground.
In "Break It Up" c’è e si sente ululare la chitarra di Tom Verlaine.
"Land" è ulteriormente divisa in tre: "Horses", un crescendo isterico per voce e sezione ritmica, "Land Of Thousand Ballads", puro rock sognante, e "La mer(de)" continuazione sussurrata a tratti. Per altri nove minuti un certo Johnny, preso in prestito da William Burroughs, viene prima ucciso brutalmente, poi vive strane avventure. In "Elegie" compare anche Allen Lanier dei Blue Oyster Cult alla chitarra, che importa un certo clima solenne e melodico. Chiude la magnifica cover degli Who: “My generation”.

Discografia
1975 Horses
1976 Radio Ethiopia
1978 Easter
1979 Wave
1988 Dream of Life
1996 Gone Again
1997 Peace and Noise
2000 Gung Ho
2004 Trampin
2007 Twelve
Sito ufficiale: www.pattismith.net


CSI, Linea Gotica
"Non sono scrupoloso al riguardo di dio
è a nostra immagine e somiglianza." (Millenni – Linea Gotica)
Il Consorzio Suonatori Indipendenti è nato dall'unione della metà dei primi Litfiba e dei CCCP.
Le voci del gruppo sono Giovanni Lindo Ferretti e Ginevra Di Marco.
Dopo la fine dei CCCP, Ferretti e Zamboni, il "nucleo emiliano", si incontra con il "nucleo toscano" in uscita dai Litfiba: Gianni Maroccolo e Francesco Magnelli che già avevano collaborato all'ultimo album dei CCCP Fedeli alla Linea, Epica Etica Etnica Pathos. Varie incomprensioni e l'abbandono di Massimo Zamboni porteranno poi allo scioglimento del gruppo nel 2001 e alla nascita dei PGR.

L’album  Linea Gotica, Polygram, 1996
Nel 1996, in un casolare della Val d'Orcia, il Consorzio Suonatori Indipendenti realizza il suo capolavoro: Linea gotica.
La guerra in primissimo piano, sono gli anni del conflitto nei Balcani.
Di questo narra “Cupe vampe", la canzone che apre il disco. La voce di Ferretti più evocativa che mai, una chitarra acustica,  violini graffianti e laceranti assoli elettrici .
"Sogni e sintomi" è impostata sulla dicotomia quiete/rumore, su una pulsazione serrata di basso e batteria.
Seguono la cover distorta e ipnotica di "E ti vengo a cercare" di Battiato, "Esco" e "Blu" con la meravigliosa voce di Ginevra Di Marco, a controbilanciare la spigolosità di Ferretti.
La guerra ritorna nella title-track, che inizia con una citazione da Beppe Fenoglio:  “Alba la presero in duemila il 10 ottobre la persero in duecento il 2 novembre dell'anno 1944” (da “Ventitre giorni della città di Alba”) e menziona due personaggi fondamentali nella nostra Resistenza durante la Seconda Guerra Mondiale: il Comandante Diavolo (Germano Nicolini) e il Monaco Obbediente (Giuseppe Dossetti).
Un altro dei temi fondamentali di Ferretti, la religione e le sue antinomie, ritorna con le due canzoni successive: "Millenni", un brano violento che si interroga sul come mai "più si chiama in causa Dio più aumenta il livello del dolore, dell'atrocità, della violenza” e "L'ora delle tentazioni", dove il pianoforte di Magnelli accompagna Ferretti e i vocalizzi stupefacenti della Di Marco… nove languidi minuti di estasi.
Chiudono "Io e Tancredi", vera e propria ode al cavallo – una delle tante passioni di Ferretti - e "Irata" con citazioni che vogliono essere un  omaggio a Pasolini.
Un disco indimenticabile, imprescindibile… «un disco di chitarre elettrificate […]. A conti fatti è questo il suono del nostro tempo, per quanto detestabile possa essere questo tempo e questo suono».

Discografia
1993 Maciste contro tutti (live con Üstmamò e Disciplinatha)
1994 Ko de mondo
1994 In quiete
1996 Linea Gotica
1997 Tabula Rasa Elettrificata
1998 La terra, la guerra, una questione privata (concerto in memoria di Beppe Fenoglio, 5/10/1996)

Sito: http://www.ondarock.it/italia/giovannilindoferretti.htm

Se ti sono piaciuti ascolta anche
CCCP
PGR

Video
http://www.youtube.com/watch?v=fikgO8dkU6o
http://www.youtube.com/watch?v=JRS4UY_mI4c&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=sJ0wRqXguSM&feature=related


Baustelle, Sussidiario illustrato della giovinezza (Baracca e Burattini 2000)

L’autore
Band originaria di Montepulciano e composta da Francesco Bianconi (voce, chitarre, anima del gruppo) Rachele Bastreghi (voce, synth, piano elettrico) Claudio Brasini (chitarre). Si forma verso la metà degli anni novanta ma debutta nel 2000 con il disco “Sussidiario illustrato della giovinezza” con la produzione artistica di Amerigo Verardi.  Il termine baustelle è tedesco, e significa “cantiere”.
La musica dei Baustelle è un susseguirsi di suggestioni che prendono dal pop la leggerezza e l’orecchiabilità di certi ritornelli, che suggeriscono sempre alla memoria  qualcosa di vagamente conosciuto, mentre dal rock prendono la malinconia e, a volte, la crudeltà di certi testi di fascino decadente.
Le voci di Francesco e di Rachele  si alternano e si incontrano attraversando 40 anni di storia della musica, passando dalla canzonetta degli anni sessanta, al piano elettrico dei settanta, alle sonorità new-wave, fino agli anni novanta, anche nel corso di una singola canzone.
I testi, ricchi di citazioni letterarie, musicali e cinematografiche, ci dicono qualcosa sul nostro tempo, sui rapporti interpersonali, ed indirettamente, sulla politica e sulla società: temi complessi raccontati con la leggerezza di una canzone fatta di semplici strofe e ritornelli.
L’album
“Sussidiario illustrato della giovinezza” ci porta in un mondo a cui  la canzone italiana nel senso più classico sembra aver tolto la parola  Un mondo dove si possono cantare le ambiguità di sguardi languidi scambiati in un’estate dell’83, o di quel certo desiderare indefinito in “Noi bambine non abbiamo scelta”. Invischiato d’amore morboso consumato in un riformatorio o in un appartamento,  è un mondo in cui la difficoltà di certi disagi viene perfettamente sostenuta da motivetti orecchiabili e da ritornelli folgoranti che rischiarano le “tenebre” spesso citate all’interno delle canzoni. Malinconia,  abbuffate di trasgressione, sesso, amori incisi sui tronchi degli alberi del parco, sono ripercorsi con sonorità che ricordano i Cure dei primi anni ‘90 e il britpop alla Pulp o alla Blur allo stesso tempo.
Discografia:   
2000  Sussidiario illustrato della giovinezza (Baracca e Burattini)
2003  La moda del lento (Mi-Mo/Venus)
2005  La malavita (Warner)
2008  Amen (Warner)

Se ti sono piaciuti ascolta anche:
Blur
Cure
Pulp
Gainsbourg
De Andrè

http://www.youtube.com/watch?v=Wdh2uGfV_NY


Le luci della Centrale Elettrica, Canzoni da spiaggia deturpata, La tempesta, Vasco Brondi, 2008

L’autore
Le Luci della Centrale Elettrica è il progetto di una sola persona, il giovane Vasco Brondi, cantautore di Ferrara che nel 2007 esordisce con un album autoprodotto (Le Luci della Centrale Elettrica) e che nel 2008  incide un disco prodotto da Giorgio Canali (ex CCCP, CSI) dal titolo “Canzoni da spiaggia deturpata”. 

L’album
Sono letteralmente “Canzoni da spiaggia deturpata” suonate come forse si suonerebbero in riva al mare di notte, con voci sguaiate, con una, forse due chitarre, urlando al cielo blu e stellato.
Ma le stelle non ci sono, ci sono “produzioni seriali di cieli stellati” ed il cielo non è blu, come cantava Rino Gaetano in una canzone che Vasco Brondi cita ma di cui si cura di non cantare il ritornello. E la voce sguaiata a volte è dimessa a volte  scagliata e vomitata quasi contro le sue stesse parole. Dieci canzoni che in realtà sono tutte parte di un unico canto disperato e rabbioso che ci mostra un immaginario cupo, tossico, di periferie industriali degradate ed anime indifferenti. Dove si invidiano “le ciminiere che han sempre da fumare” e dove “si rifanno le tette ai propri progetti scadenti”, dove si dà  “da bere con le lacrime a tutti i cani di piazza Verdi”. Si colgono atmosfere furiosamente descritte a colpi di metafore originali e giochi di parole, suggestioni di un mondo squallido e deturpato “dove anche chi fa sorgere binari morti e cuce i polsi a tutti” lo fa solo “per portarli al discount a fare acquisti”. Un senso di incertezza in tutto il disco oscilla fra il senso di rabbia e quello di rassegnazione e dona profonda umanità alla voce di un cantautore che si serve solo della sua chitarra acustica e di quella distorta ed effettata di Giorgio Canali.

Discografia
2007 Le luci della centrale elettrica, (autoprodotto)
2008 Canzoni da spiaggia deturpata (La tempesta)

Se ti è piaciuto ascolta anche:CCCP
CSI
Diaframma

Rino Gaetano

http://www.youtube.com/watch?v=Z8HzwcbeGFE


The WHO Tommy

Il gruppo
Gli Who nella formazione originale sono Pete Townshend (chitarrista e autore della maggior parte delle canzoni), Roger Daltrey (voce), John Entwistle (basso elettrico) e Keith Moon (batteria).
Vengono dalle periferie di Londra e si formano all’inizio degli anni sessanta.
Diventano nei primi anni i simboli del movimento mod inglese. Nel 1965 esce “My generation”, che diventa una specie di inno generazionale (“spero di morire prima di diventare vecchio”) che consacra gli Who nel mito del rock, rendendoli uno dei gruppi più rappresentativi di tutti tempi in tutto il mondo. Tra gli anni sessanta ed i primi settanta vivono il periodo di maggior produzione realizzando album di grandissima importanza come “Tommy”, “Who’s next” e “Quadrophenia”.  Nel 1978 Keith Moon muore in seguito ad abuso di farmaci, diventando definitivamente una leggenda. Viene considerato universalmente uno dei migliori batteristi della storia, certamente il più spettacolare e selvaggio. Dopo uno scioglimento nel 1982 e qualche tour successivo con un nuovo batterista, nel 2006 escono con un album: “Endless Wire”, questa volta senza il bassista John Entwistle, morto nel 2002 in una camera d’albergo e diventato a sua volta un vero mito del rock.
Alle sonorità degli Who(che spaziano dal rock and roll  all’ hard rock, dalla psichedelica al pop) si sono ispirati tantissimi gruppi, quali addirittura Beatles e Rolling Stones, loro contemporanei, Led Zeppelin, Clash, U2 e Pearl Jam.

Il disco Tommy
(trac records) 1969
Tommy  è una delle prime Rock Opera, un concept album dove le canzoni sono capitoli di una storia narrata attraverso testi e musica.
Tommy è un bambino testimone di un omicidio: quello dell’amante della madre ad opera del padre, ufficiale dell’aviazione inglese, al ritorno dopo aver combattuto durante la prima guerra mondiale.
I genitori si accorgono che Tommy ha visto la scena da dietro lo specchio e gli dicono: non hai visto nulla, non hai sentito nulla. Il trauma rende Tommy cieco, sordo e muto.
Le condizioni di Tommy sono molto difficili e il bimbo cresce completamente chiuso in se stesso usando l’immaginazione come sua unica via di fuga da una realtà inaccettabile. Ancora più difficili per lui da affrontare sono le violenze dello zio e del cugino Kevin, che approfittano della sua incapacità di comunicare con il mondo. Le cose cambiano quando i genitori scoprono che Tommy è un vero genio del flipper: sfruttando questa attitudine per ricavarne successo e ricchezze.
Quando un dottore si accorge che il segreto della sua “malattia” è lo specchio che Tommy ha creato nella propria testa, la madre non credendogli  manda in mille pezzi tutti gli specchi di casa. Tommy, liberato dalla sua prigionia diventa un messia pronto a partire per portare a tutti il suo messaggio di libertà ed emancipazione. Ancora una volta però i genitori lo strumentalizzano per creare una religione falsa e redditizia, che porterà alla rivolta dei fedeli e alla loro morte. Solo a quel punto Tommy troverà una vera rinascita spirituale. 
Scritto da Pete Townshend, che vede in Tommy una specie di alter-ego, Tommy ha tutte le caratteristiche della musica rock ma riceve contaminazioni anche dall’opera.
Nel corso della storia sono molti i generi musicali che si intrecciano, uniti saldamente dalle inconfondibili chitarre di Townshend, ora ritmiche e incalzanti, ora sferzanti nelle loro incursioni distorte, ma sempre e rigorosamente al servizio della narrazione e intrecciate perfettamente alla voce potente melodica e dolce di Roger Daltrey.

Discografia
1966 The Who Sings My Generation
1967 A Quick One / Happy Jack
1967 The Who Sell Out
1969 Tommy
1971 Who's Next
1975 The Who By Numbers
1978 Who Are You
1981 Face Dances
1982 It's Hard
2004 Then And Now! - 1964-2004
2006 Endless Wire

Se ti sono piaciuti ascolta anche:
Kinks
Pearl Jam
Led Zeppelin
Beatles
Rolling Stones
Velvet Underground

http://www.youtube.com/watch?v=CRR-WlLVj74


Glen Hansard
ONCE –
MUSIC FROM THE MOTION PICTURE

L’autore
Glen Hansard classe ‘70, cantante e chitarrista irlandese  dei Frames lascia la scuola molto giovane per suonare per le strade di Dublino.  Trova il primo riscontro con il grande pubblico interpretando il ruolo del chitarrista Outspan Forster nel film The Commitments di Alan Parker (1991). È autore di più progetti musicali, tra cui uno da solista con la collaborazione di Markèta Irglovà,  musicista di origine ceca e sua compagna nella vita.
Con la Irglovà recita nel film Once (2006), film scritto e  diretto da John  Carney, di cui Hansard,  scrive la colonna sonora. Nel 2007 Hansard e la Irglová hanno registrato una versione di "You Ain't Goin' Nowhere" (Bob Dylan) per il film “Io non sono qui”(Todd Haynes 2007).

L’album
Once è la colonna sonora di un film molto delicato, una cornice malinconica dublinese nel quale si muovono una ragazzo ed una ragazza molto  diversi per provenienza e cultura. Non hanno nome, ma molti sogni. Lui è un Busker  che desidera incidere un disco, lei una ragazza  madre immigrata con un compagno temporaneamente assente, un lavoro modesto e  il sogno di avere un pianoforte tutto suo. La passione per la musica e un sentimento di amicizia che oscilla e tende a tratti verso qualcosa di più rende i protagonisti pronti a realizzare le proprie aspirazioni.
Le canzoni contenute nella colonna sonora sono intrise di una malinconia agrodolce creata dalla voce pulita e sussurrata della Irglovà e dal suo pianoforte semplice ma incisivo, mentre momenti di tensione romantica sono creati dalle chitarre acustiche e dalle parole di Glen Hansard. La canzone Falling Slowly, contenuta nel disco, ha vinto L’Oscar come miglior canzone nel 2007.

Discografia
2006 The sweel season
2007 Once, music from the Motion Pictures

Se ti è piaciuto ascolta anche
Damien Rice
Jeff Buckley

http://www.youtube.com/watch?v=CoSL_qayMCc&feature=fvst


Sigur Rós, (), (2002)
Giovane band islandese, i Sigur Ros sono riusciti a trasformare in suono le atmosfere limpide e suggestive della loro terra, fatta di grandi orizzonti, natura, ghiaccio, muschi e lava. Ne sono usciti dei dischi ...


Joy Division, Closer, (1980)
Si tratta di una delle band più importanti e venerate del dark-punk, una vera pietra miliare nonostante la brevissima vita del gruppo. Nasce a Manchester nel 1976 ...


Eels, Daisies of the Galaxy, (2000)
Considerati una delle migliori formazioni di alternative rock, gli Eels nascono nel 1995 a Los Angeles, dall'ecclettica mente di Mark Oliver Everett ...


Velvet Underground, The Velvet Underground & Nico, (1967)
I Velvet Underground erano un amalgama esplosivo di musicisti: l'accoppiata chitarristica Lou Reed-Sterling Morrison, il "factotum" John Cale (viola, pianoforte, basso), la "chanteuse" ...


Pink Floyd, The dark side of the moon, (1973)
I Pink Floyd sono i pionieri della psichedelia e uno dei massimi complessi rock di sempre. Nel corso di una carriera lunghissima (in cui si distinguono tre fasi, corrispondenti ad altrettante formazioni) hanno ...