David Almond

David Almond Nasce nel 1951 a Felling, piccola città inglese presso Newcastle, secondo di sei fratelli. A scuola non si diverte granché, soprattutto dopo i tredici anni. In compenso ama la biblioteca: sogna di vedere un giorno gli scaffali pieni di libri con il suo nome stampato in copertina. Va all’università, si laurea, insegna per cinque anni e solo allora comincia a scrivere. Dapprima sono solo brevi storie, pubblicate su riviste minori o raccontate alla radio, ma presto lascia il lavoro di insegnante, vende la casa per andare a vivere in una comunità di artisti e decide di lavorare alle sue storie a tempo pieno. Invia il primo romanzo a ben trentatré editori e viene rifiutato da tutti. Per qualche anno dirige la rivista di narrativa “Panurge”, un impegno che lo entusiasma ma che lo sfinisce. Il suo primo romanzo, Skellig, viene fuori all’improvviso come se aspettasse da tempo di essere raccontato. Il successo è immediato: vince molti premi letterari importanti. Al momento della pubblicazione di Skellig è già stato scritto anche Il grande gioco, che avrà una sorte anche migliore. In entrambi sono descritti i paesaggi e lo spirito della sua infanzia, che emerge esplicitamente anche in Contare le stelle. Il grande gioco, Mondadori, Milano, 2001 Contare le stelle, Mondadori, Milano, 2002 Occhi di cielo, Mondadori, Milano, 2004 Skellig, Mondadori, Salani, 2009 Argilla, Salani, 2010
La passione per la scrittura è tale che Almond lascia il lavoro di insegnante e vende la casa per andare a vivere in una comunità di artisti, dove può lavorare alle sue storie a tempo pieno. Invia il primo romanzo a ben trentatre editori, ma viene rifiutato da tutti. Per qualche anno dirige la rivista di narrativa Panurge, un impegno eccitante ma allo stesso tempo estenuante.