copertina di Mai più nero

Mai più nero

Anno del Signore 1933, Junius Crookman, medico afroamericano, dopo aver passato un lungo periodo in Europa per motivi di studio, torna negli Stati Uniti con le basi per una scoperta scientifica che sconvolgerà completamente la società americana. Junius Crookman permetterà infatti ad ogni uomo di colore di diventare bianco, sottoponendolo ad una semplice operazione chirurgica. La notizia è clamorosa e la clinica di Crookman è letteralmente presa d’assalto, perché ogni singolo individuo dalla pelle nera vede in questa scoperta la fine di una tormentata storia di violenze, pregiudizi e ingiustizie. D’altronde a rigor di logica anche i bianchi dovrebbero essere contenti, in particolare quelli più razzisti: se la società ha un problema, la presenza dei neri, si eliminano i neri e si elimina anche il problema. Ma non sarà così facile. Max Disher, giovane di colore alle prese con un grande amore per una giovane ragazza bianca, bellissima ma profondamente razzista, è il primo nero d’America a sottoporsi all’operazione. In questo modo riuscirà per lo meno ad avvicinarsi alla ragazza, pensa. Ma non basta. Per attirare la sua attenzione entra a far parte, con un importante ruolo dirigenziale, dell’organizzazione I Cavalieri di Nordica, una sorta di setta che si batte per l’integrità della razza bianca. Ma nel frattempo i neri stanno scomparendo, quindi il nuovo nemico non sarà più l’uomo nero ma l’uomo ex-nero, con ovvie complicazioni non facili da gestire.