copertina di L’uomo che corre

L’uomo che corre

Ciò che sta alle nostre spalle, come ciò che sta davanti a noi, è piccola cosa rispetto a quanto si trova dentro di noi. E quando portiamo nel mondo esterno quello che è dentro di noi, accadono i miracoli. Henry David Thoreau Joseph ha quattordici anni, è solitario e taciturno, con una grande passione per il disegno, in particolare per i ritratti. Si fissa a scrutare i volti dei passanti, dei vicini, dei famigliari, degli amici e così facendo perde però il contorno delle cose, non si accorge o non vuole accorgersi di tutto quello che c’è dietro. Sarà un difficile compito scolastico a portarlo di fronte ad un mistero: deve ritrarre un uomo, Tom Leyton, suo dirimpettaio. L’uomo è un eremita, non esce mai di casa, vive da sempre con la sorella Caroline, donna molto bella e che Joseph vorrebbe dipingere, non parla con nessuno e tutti sembrano avere idee molto chiare sulla sua reputazione e su un passato molto scomodo. Joe accetta la sfida, più per non sembrare un vigliacco che per pura passione, ma mentre lo fa ha la netta sensazione di iniziare uno strano viaggio. Tutti i giorni si reca nella casa e non viene mai lasciato solo: Caroline sorveglia entrambi, e lui non ne comprende la ragione. Cosa si nasconde dietro il passato di Tom e perché tutte le volte che esce da quella silenziosa casa gli altri vicini lo scrutano quasi sorpresi nel vederlo ancora vivo?