copertina di Lo sfigato

Lo sfigato

Ambrose, detto anche Sfigambrose, Cretinambrose e via dicendo dai simpaticoni della scuola, non è esattamente il ragazzo più popolare della terra. Anzi, a dirla tutta, non lo avvicina proprio nessuno. Beh, magari: per la verità qualcuno invece gli ronza sempre intorno, e sono i tre bulli che si divertono a torturarlo in tutti i modi possibili. Sarà per gli orribili vestiti sempre troppo corti e dai colori improbabili, per il marsupio rosa shocking, per l’adorato berrettone di lana con enorme pon pon, per la sua incapacità di nascondersi tra la folla, ma Ambrose è proprio la vittima perfetta. Tutto sommato reagisce sempre con grande classe, almeno fino a quando i Tre Marmittoni non mettono a repentaglio la sua vita facendogli ingurgitare noccioline, cui è fortemente allergico. Dopo il ricovero in ospedale, la madre, che già era insopportabilmente apprensiva, lo iscrive a una scuola per corrispondenza, in modo che non debba più uscire di casa. Ma Ambrose, candido come sempre, tira fuori tutto se stesso e di nascosto cambia vita: diventa amico di un ex galeotto vicino di casa, si fa allenare nell’autodifesa, frequenta un circolo di campioni di Scrabble, conquista l’affetto della meravigliosa Amanda, pronto a rifarsi, con la sola propria forza, una nuova esistenza.