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La rivoluzione non è un pranzo di gala

La rivoluzione è un’insurrezione, un atto di violenza con il quale una classe ne rovescia un’altra. Ling ha nove anni quando il pericolo inizia a bussare alle porte di inermi e sorpresi cittadini cinesi. Ha inizio la Rivoluzione Culturale, un momento fondamentale per la Cina, un momento di cambiamento, di crisi e di paura. Uomini, donne, anziani e bambini devono attenersi scrupolosamente alle regole del nuovo ordine, obbedire senza ribellarsi altrimenti le guardie rosse ti portano via, lontano, e a volte non si torna più indietro. Ling cerca di abituarsi ai nuovi vestiti, ai cibi poveri, ad avere i capelli corti, a stare spesso in silenzio, a subire ogni vessazione perché considerata viziata e borghese dai suoi compagni di scuola, a non dare più retta ai vicini perché potenziali spie del governo, ma quando il padre, noto medico, scompare intuisce che la rivoluzione, la tanto acclamata rivolta non ha senso se a pagare è il popolo, quel popolo che ha portato il Paese al cambiamento. A Ling non resta altro che pensare a come raggiungere il Golden Gate insieme alla sua famiglia, inizia a provare rabbia e non più solo paura.