copertina di In senso inverso

In senso inverso

Sebastian Hermes, signore di mezza età, intelligente, intraprendente, compagno di una giovane e bella ragazza, fa un mestiere strano. Giorno e notte va in giro per i cimiteri della sua zona e drizza le orecchie, per sentire se qualche morto ha deciso di tornare in vita. Una volta avvertita una cove di aiuto, non gli resta che chiamare la sua squadra e riesumare il redivivo, per poi contattare i familiari e cederlo dopo aver pattuito una grossa somma di ricompenso. Tutto ciò è estremamente comune e normale nel mondo di Sebastian, perché già da molti anni si è entrati in quella che viene chiamata la Fase Hobart, un particolare effetto temporale che ha fatto si che in un preciso momento il tempo si fermasse e cominciasse a trascorrere al contrario. Per questo i morti risorgono, gli adulti diventano giovani, i giovani diventano bambini, le sigarette si fumano al contrario, si dice addio come primo saluto e ciao per congedarsi. Ma cosa succede quando a tornare in vita sono grandi personaggi? È la domanda che si pone Sebastian quando, durante una delle sue perlustrazioni, si accorge che la voce che chiede aiuto proviene dalla tomba dell’Anarca Peak, fondamentale leader religioso di un culto capace di persuadere milioni di persone. Gli interessi di fronte a questa risurrezione sono enormi e subito si scatenano crudeli giochi di potere. Ma è solamente su Sebastian, che è lì, di fronte alla tomba dell’Anarca, che pesa la responsabilità di una riesumazione che forse potrebbe cambiare le sorti del mondo.