I fiori del male

I fiori del male

SPLEEN di Charles Baudelaire

Quando, come un coperchio, il cielo basso e greve schiaccia l'anima che geme nel suo tedio infinito, e in un unico cerchio stringendo l'orizzonte fa del giorno una tristezza più nera della notte; quando la terra si muta in un'umida segreta dove, timido pipistrello, la Speranza sbatte le ali contro i muri e batte con la testa nel soffitto marcito; quando le strisce immense della pioggia d'una vasta prigione sembrano le inferriate e muto, ripugnante un popolo di ragni dentro i nostri cervelli dispone le sue reti, furiose a un tratto esplodono campane e un urlo tremendo lanciano al cielo, così simile al genere ostinato d'anime senza pace né dimora. - Senza tamburi, senza musica, dei lunghi funerali sfilano lentamente nel mio cuore: Speranza piange disfatta e Angoscia, dispotica e sinistra, pianta sul mio cranio riverso la sua bandiera nera. Con questa poesia Baudelaire ha trovato le parole per esprimere una nuova emozione, lo Spleen. Si tratta di uno stato d'animo fatto di tristezza e malinconia, di un'imprecisa inquietudine che fa vedere tutto nero, ma che è anche portatrice di una fertile e visionaria creatività poetica. Tutti l'abbiamo vissuta, chi più chi meno, e tutti abbiamo sentito non solo il disagio, ma anche la forza immaginativa che ne deriva. Xanadu quest'anno è dedicato a sensazioni simili a questa, che hanno molti riflessi nel genere narrativo che chiamiamo Noir. Tecnicamente è una specie di poliziesco, un po' più cupo, più complesso, in cui nulla è come sembra. Ma quello che ci interessa sono le atmosfere e i temi di cui è portatore: la malinconia, la ricerca di identità, lo smarrimento, l'etica, la scelta, la nostalgia, il destino… Un mondo a contrasti forti, drammatico, ricco di suspense e azione ma anche estremamente romantico, un mondo che vive di passioni brucianti, di amori a volte contrastati o impossibili.