copertina di Ho un castello nel cuore

Ho un castello nel cuore

“Come vorrei vivere in un romanzo di Jane Austen!” Io ho detto che avrei preferito uno di Charlotte Brontë. “Che cosa sarebbe più bello, Jane con un tocco di Charlotte, o Charlotte con un tocco di Jane?” Quando James Mortmain compra un castello medievale, sperduto nella campagna inglese, per trasferirvisi con tutta la famiglia, è un romanziere ricco e affermato. Dieci anni dopo, tutto è in rovina: lo scrittore non ha più avuto idee, la moglie è morta, il maniero cade a pezzi e le figlie Rose e Cassandra, ormai giovani donne, sognano il riscatto dalla povertà alla luce di una candela consumata. Ma, lungi dall’essere deprimente, la vita a Godsend può essere romantica e avventurosa quando si hanno diciassette anni e in testa tanti romanzi d’amore. L’immaginazione di Cassandra “desidera sfrecciare in avanti e architettare sviluppi”, ma visto che “quando le cose succedono nella nostra immaginazione, non succedono mai nella vita”, meglio frenare la fantasia, armarsi di penna e diario e descrivere ogni avvenimento del castello. Ed ecco che la realtà potrebbe superare il sogno, quando una vivace famiglia americana si presenta alla porta portando con sé fortuna, ricchezza e forse anche l’Amore con la A maiuscola.