Un attentato che porta al regime
Anteo Zamboni: tirannicida o vittima?
La sera del 31 ottobre 1926 a Bologna, nel pieno delle celebrazioni della rivoluzione fascista, venne sparato a Mussolini. Un ragazzo, identificato come l'attentatore, viene massacrato: è Anteo Zamboni, terzogenito sedicenne di un tipografo già anarchico e ora fascista e amico del leader del fascismo bolognese Leandro Arpinati. L'attentato fa scattare la reazione dei fascisti da strada e fornisce l'esca per la promulgazione delle leggi eccezionali che sanciscono l'instaurazione della dittatura. Ma Anteo è un tirannicida, una pedina di un gioco più grande di lui, o addirittura la vittima casuale di una violenza di piazza?
(Presentazione di: B. Dalla Casa, Attentato al duce: le molte storie del caso Zamboni, Bologna, Il mulino, 2000)
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Margherita Bianchini, 101 storie su Bologna che non ti hanno mai raccontato, Roma, Newton Compton, 2010, pp. 245-248
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Luca Irwing Fragale, Fascismo e massoneria nelle vie di Bologna: Leandro Arpinati e l'attentato a Mussolini, in: “Il carrobbio”, 36 (2010), pp. 223-229
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Claudio Santini, Un braccio sopra la mia spalla ha fatto fuoco contro Mussolini, in: “Portici”, 1 (2004), pp. 25-27
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Luigi Gozzi, L'attentato, nota introduttiva di Brunella Della Casa, nota finale di Marinella Manicardi, Bologna, Clueb, 2003
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Brunella Dalla Casa, Attentato al duce. Le molte storie del caso Zamboni, Bologna, Il mulino, 2000
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a cura di Luigi Arbizzani, Francesco Bonazzi del Poggetto e Nazario Sauro Onofri, Bologna, 1984 , Per il socialismo, l'antifascismo, le autonomie. Scelta di scritti e discorsi dal 1914 al 1970,
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Renzo De Felice, Bologna 1926: attentato al duce? Leggi speciali, in: “Bologna incontri”, 10 (1977), pp. 10-11, 41